Overview

  • Titolo originale: 나쁜 남자 (Nabbeun namja)
  • Titolo alternativo: Bad Guy
  • Anno: 2001
  • Genere: drama
  • Regista: Ki-duk Kim
  • Cast:Jae-hyeon Jo, Won Seo, Yun-tae Kim, Duek-mun Choi, Yoon-young Choi, Yoo-jin Shin, Jung-young Kim
  • Paese di produzione: Corea del Sud
  • Set: Corea del Sud
  • Lingua: Coreano
  • Sottotitoli: AsianWorld
  • Durata: 100 min
  • Link: IMDb

Trama

Han-ki rapito dagli occhi di Sun-hwa, una bella ragazza in attesa del suo fidanzato, non esita a strapparle un bacio, non accetta un rifiuto nemmeno se le conseguenze possono far male; viene picchiato, offeso, deriso dalla folla ed infine macchiato da uno sputo, un indelebile macchia sul suo volto. Quest'ultimo gesto è l'unico a ferirlo realmente, una ferita tanto profonda che dovrà essere ricucita con lo stesso odio; rapita, obbligata a prostituirsi, osservata, così Han-ki otterrà da Sun-hwa ciò che ha sempre voluto.

Trailer


Recensione

T'adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza,
o grande taciturna! E tanto più t'amo quanto più mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrità infinite. Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda,
sino la freddezza che ti fa più bella ai miei occhi.
(Charles Baudelaire - Ti adoro)

(Attenzione, questa sezione contiene spoiler)
Solo un poeta maledetto come Baudelaire può descrivere con tanta cruda realtà un amore malato come quello messo su pellicola dal regista Ki-duk Kim, maestro indiscusso del genere drammatico che con Bad Guy racconta un amore deviato, becero e fuori da ogni canone. La vittima, costretta a prostituirsi negli Slum della capitale Coreana Seoul (서울특별시), per pagare un finto debito, finisce per amare il suo carnefice; Sun-hwa (interpretata da Won Seo) dopo essere stata violentata e segregata come una bestia finisce per vedere in Han-ki (interpretato da Jae-hyeon Jo) una protezione, una iniziale necessità di protezione che si trasforma via via in ammirazione, affetto ed infine amore per colui che, da dietro un finto specchio, la osserva con sguardo spento - mentre viene via via privata della vita. Non certo una normale storia d'amore, ma piuttosto un amore malato e confuso.
Kim Ki-duk ha scelto per questo film due finali, due storie alternative. Da una parte l'amore è coronato dalla morte, una fine tragica scritta nelle immagini di una fotografia che racconta il futuro; dall'altra si fa strada un amore deviato dove il prostituirsi della giovane Sun-hwa diventa un mezzo d'unione, l'unico modo che permette ad Han-ki - impotente - di avere un rapporto sessuale con la ragazza. Due finali che coesistono - nessuno dei due è del tutto reale o del tutto immaginario - rendendo questo film allo stesso tempo vicino e lontano dai drammi classici del cinema moderno.

Tematiche

(Attenzione, questa sezione contiene spoiler)
Kim Ki-duk mette in scena un film controverso - dove la vittima finisce per amare il suo carnefice - allo stesso modo dell'Herman Melville - l'autore di Moby Dick - di Billy Budd (discusso romanzo del 1891), citato come una delle più grandi menzogne letterarie da Vizinczey Stephen. Estendendo la definizione potremo parlare di menzogna cinematografica o sociale, quella che per Freud è una deviazione della psiche diventa per Kim Ki-duk semplicemente amore, vero e estremo quanto la morte - almeno per uno dei due finali alternativi. La storia è raccontata dal regista in modo così magistrale da convincere, tanto che i minuti finali non sconvolgono come dovrebbero; leggere la stessa storia nelle pagine di cronaca di un giornale avrebbe spinto ognuno di noi ad una ferma condanna del carnefice, ma alla fine del film si è titubanti nel farlo.

Considerazioni finali

Ho visto Bad Guy dopo altri film del regista, una scelta che reputo azzeccata, si riesce a comprenderlo maggiormente avendo a disposizione una fotografia più completa del regista. Crudo quanto Address Unknown e simbolico come Samaritan Girl è forse l'espressione più alta del cinema di Kim Ki-duk alla pari con il suo capolavoro 3-Iron. Accosterei a questo film Oasis del regista Chang-dong Lee, molto diverso da Bad Guy ma a suo modo capace di completarlo; in Oasis fanno la loro comparsa le condanne della società - non sempre veritiere, ed assenti in Bad Guy.
Da citare la presenza di una voce italiana femminile nella colonna sonora del film, è infatti stato scelto il brano I tuoi fiori di Etta Scollo come musica per i momenti più toccanti del film.

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Nabbeun namja