Overview

  • Titolo originale: 監督 ばんざい! (Kantoku banzai!)
  • Titolo alternativo: Glory to the Filmmaker!
  • Anno: 2007
  • Genere: comedy, drama, biography
  • Regista: Takeshi Kitano
  • Cast: Takeshi Kitano, Toru Emori, Kayoko Kishimoto, Anne Suzuki
  • Paese di produzione: Giappone
  • Set: Giappone
  • Lingua: Giapponese
  • Sottotitoli: Asian World
  • Durata: 104 min
  • Link: IMDb

Trama

Sala d'ospedale, il medico si appresta ad azionare la macchina per eseguire una tac al paziente, legato al lettino con espressione assente. Curioso notare che il paziente è un pupazzo, ovvero Takeshi Kitano versione pupazzo. Il regista nipponico ha avuto una brillante carriera nella vita, ma ormai sembra essere a corto di idee e non è altro che un pupazzo, nel quale si trasforma ogni qualvolta si trovi in una situazione di difficoltà. Rimasto senza idee alla fine della sua carriera Kitano decide di realizzare tutto ciò che gli passa per la testa, per quanto possa essere strampalato, senza sceneggiatura finita e un filo logico e senza peraltro, come prevedibile, portare a termina nulla. Si sviluppa così un blob postmoderno sulla linea della sua vita e dei suoi film, dai gangster di Hana-bi che gli hanno regalato il successo internazionale, alla superviolenza di Battle Royale ( バトル・ロワイアル, Batoru Rowaiaru) in cui ha recitato fino a ciò che non è mai riuscito a realizzare, come una storia strappalacrime o un film science fiction. Il racconto pseudo autobiografico di Kitano è inusuale, non segue una linea temporale precisa, più che altro è tematica, segue un flusso di pensieri, quasi come se fossimo catapultati nella dimensione onirica e confusa della mente di Takeshi, senza filtri né censure.

Trailer



Recensione

Kantoku banzai! (Glory to the film-maker) letteralmente "che il regista possa vivere dieci mila anni (lunga vita al regista)" è un'ode al regista, al suo ruolo e alla sua difficile professione nello sviluppo degli anni. L'omaggio non si riduce alla figura di Kitano in se, bensì si rivolge alla figura del regista in senso lato, a tutti coloro che lo hanno influenzato e che ha ammirato nella sua vita professionale. Si possono contare innumerevoli rimandi multiforme e multicolore ai grandi del passato, cinema Horror americano, epiche immagini alla Ninja scroll, Ozu, Wenders, fantasmi giapponesi e naturalmente se stesso: basti pensare a Zatoichi (座頭市), L'estate di Kukijiro e ai suoi assurdi programmi televisivi (quelli di Mai dire banzai!, per intenderci), il tutto in chiave squisitamente comica. Le parti più divertenti, e intendo davvero divertenti, quelle che gli hanno fatto valere gli applausi in sala durante la proiezione e la standing ovation al termine, sono le scene Chapliane sul tatami di una palestra di Karate e la splendida scena della metropolitana (non voglio rovinarvela, davvero troppo spassosa).

Tematiche

Impossibile non citare l'influenza trash, i culti orgiastici con falli giganti di gomma rossa al ritmo di riff heavy metal pesantissimi, gli effetti speciali "davvero speciali", quasi Ed-Woodiani, sempre voluti e esilaranti. Infatti il team di Kitano da sfoggio di grande abilità nel CG durante le prime scene science fiction, si capisce quindi che gli orribili tagli con operatori e stuntman visibili alla telecamera sono voluti e ben ricercati, sempre con un senso artistico e storico.

Considerazioni finali

Pazzo, non lineare, onirico, colorato e senza senso, almeno apparentemente, Kantoku banzai! non è solo un'accozzaglia di spezzoni tagliati e cuciti insieme, alla fine prende finalmente forma il senso dell'opera, guidata da un filo non così confusionario come si potesse pensare, il Gillianismo finale resta una chicca per i più accorti. Definito dal regista un "suicidio artistico" il film è piuttosto uno stupro artistico, visionario e sincero. Certo non la sua opera migliore, ma sicuramente un gesto apprezzabile, onesto, un regista che riconosce il suo periodo di crisi e lo mette a nudo, senza paura, uscendone più che dignitosamente.

Multimedia

Kantoku Banzai!