Rinda Rinda Rinda - Linda Linda Linda (2005) - Recensione
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Nobuhiro Yamashita
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By Sarimisar
Overview
- Titolo originale: リンダ リンダ リンダ(Rinda Rinda Rinda)
- Titolo alternativo: Linda Linda Linda
- Anno: 2005
- Genere: Comedy, Drama, Music
- Regista: Nobuhiro Yamashita
- Cast:Du-na Bae, Aki Maeda, Yu Kashii, Shiori Sekine, Takayo Mimura, Shione Yukawa, Yuko Yamazaki, Masahiro Komoto
- Paese di produzione: Giappone
- Set: Giappone
- Lingua: Giapponese
- Sottotitoli: AsianWorld
- Durata: 114 min
- Link: IMDb
- English Review: Midnight Eye
Trama
Accettare una sfida è molto semplice, vincerla risulta il più delle volte molto difficile; richiede impegno, costanza e sacrificio, ma per quattro ragazze di una scuola superiore giapponese questo non sembra rappresentare un problema. Con la tipica spensieratezza giovanile accettano di esibirsi come gruppo musicale al festival della scuola nonostante l'infortunio della loro compagna le costringa a rimescolare le carte in tavola. Nuovi pezzi musicali, un cambio di strumento e una nuova frontgirl e voce a poche settimane dal festival. La nuova formazione affronterà assieme i problemi quotidiani, le sfide che la vita mette davanti; i primi amori, l'amicizia e le difficoltà su uno sfondo-fotografia di libertà, accompagnato da musica senza tempo.Trailer
Recensione
Alcuni potrebbero farsi trarre in inganno dal genere Music Comedy, altri potrebbero bollare il film come pellicola per giovani ed evitarlo preferendo una più adatta pellicola adulta - il nero è volutamente scherzoso. Commetterebbero un grosso errore.Linda Linda Linda esaudisce le aspettative. Una commedia divertentissima, un ottimo faro sulla vita scolastica giapponese e una trama piacevole, attraente, semplice quanto basta.
Linda Linda Linda sa andare anche oltre le aspettative. Una regia stilisticamente perfetta con ottime inquadrature dinamiche; ad esempio la parte iniziale che vede protagonista Kyoko Yamada (interpretata da Aki Maeda) lungo il corridoio della scuola o il bellissimo inseguimento di Son (interpretata da Du-na Bae) per tutto l'edificio con un'attesa finale della protagonista sul palco a donare teatralità alla ripresa. Inquadrature fisse degne di un film di Shunji Iwai; precise, ampie, adatte a cogliere ogni singolo particolare, ogni espressione delle protagoniste.
Una regia perfetta che esalta la bravura delle protagoniste, diverse tra loro sia nel film che nella loro esperienza cinematografica. Du-na Bae arriva da una eccellente esperienza sotto la regia di Chan-wook Park nel film Sympathy for Mr. Vengeance. Aki Maeda è la protagonista del controverso Battle Royale di Kinji Fukasaku, la ragazza #15 Noriko per gli appassionati. Yu Kashii non passerà sicuramente inosservata agli occhi degli appassionati di dorama, la professoressa di Sakaki Makio in My Boss My Hero non si dimentica. Non manca la debuttante, Shiori Sekine, al suo primo ruolo cinematografico, un po sotto-tono nel complesso. La loro diversità viene esaltata progressivamente dal regista, la timidezza di Kyoko in fatto di amore, la forza vitale di Kei fino alla bellissima personalità di Son. Una Son magnificamente interpretata con grande espressività, capace di catturare la scena e strappare più di un sorriso.
(Attenzione, questa sezione contiene spoiler)
E' proprio Son che si rende partecipe delle scene più belle del film, a partire dal karaoke stonato preceduto da una improbabile discussione con il proprietario del locale, oltremodo divertente, oppure la caduta - molto bella l'inquadratura - sotto la pioggia battente. Du-na Bae fornisce una prova molto convincente.
Il finale è forse prevedibile e scontato ma è esattamente ciò che serviva al film, un arrivo di corsa all'ultimo momento, preso in prestito forse da Swing Girls - grande successo di pubblico di un anno prima - con la tensione del momento stampata sul viso di Son.
Tematiche
(Attenzione, questa sezione contiene spoiler)Chi non ha mai sognato - o realizzato - di suonare in un gruppo, di esibirsi davanti ad una platea urlante? Tutti, ascoltando la propria musica preferita, ci siamo trovati a fantasticare. Chi ha avuto la fortuna di coronare i propri sogni troverà, con molta probabilità, in Linda Linda Linda un modo per rievocare i primi momenti. Una storia di Amicizia - con la A maiuscola - tra quattro ragazze tanto diverse quanto unite, l'antitesi di All about Lily Chou-Chou, un quadro positivo e maturo della vita scolastica giapponese odierna.
Tutta la narrazione è immersa in una colonna sonora talmente perfetta da rimanere incollata nella mente, impossibile non trovarsi a ripetere almeno una volta il motivetto "Linda Lindaaa, Linda Linda Lindaaaaaa!" - la storpiatura è d'obbligo. La musica è un tema centrale per tutto il film. Unisce sottovoce al chiaro di una piccola luce in un'aula scolastica nel pieno della notte, accompagna le ragazze nei momenti felici e nella vita quotidiana, ed esplode nel finale quando le protagoniste si esibiscono davanti ad un pubblico urlante, fradice di pioggia. La scelta di un vecchio gruppo e di un vecchio album studio mal registrato, lontano forse dall'odierna scena musicale giapponese, è oltremodo azzeccata, serviva propria una canzone senza fine (cit.)
let's sing an endless song
for me for you and for them
let's sing an endless song
so we can laugh tomorrow
La scuola giapponese ne esce con un quadro positivo, nonostante sia spesso presa di mira dallo stesso cinema di casa; ne vengono esaltati i punti positivi, in particolar modo l'organizzazione pressoché perfetta e l'enorme importanza che riveste nelle vite dei giovani giapponesi.
Considerazioni finali
Se dopo la visione non riuscite a togliervi di testa la colonna sonora procuratevi l'album omonimo The Blue Hearts del 1987, primo e bellissimo album di una band vissuta ad occidente nell'ombra di gruppi come Ramones e Sex Pistols, scoperta in ritardo, grazie a questo film, dal sottoscritto - che ha realizzato questa recensione ascoltando proprio The Blue Hearts.Voglio concludere con una considerazione. Questo Linda Linda Linda mi ha riportato ai momenti in cui mi avvicinavo per la prima volta al cinema asiatico, in special modo al primo film, My Sassy Girl, un film di rara perfezione nel suo genere; Nobuhiro Yamashita offre le stesse sensazioni di quei primi momenti. Una commedia musicale oltremodo divertente e coinvolgente, una piacevole scoperta da guardare e riguardare al pari della pellicola di Kwak, che nasconde alla fine della visione una sensazione che si colloca nel mezzo tra libertà, spensieratezza e gioia. In una sola parola coinvolgente.
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1 Response to Rinda Rinda Rinda - Linda Linda Linda (2005) - Recensione
Quando ho iniziato a guardarlo non avevo aspettative particolari. Mi sono seduto compiacente, aspettando che ciò che stava per arrivare.
Dopo un 40 minuti era distrutto dalla noia, seriamente. Riuscivo a cogliere gli aspetti stilistici (l'apatia nella prima scena in piscina, dove galleggia facendo °il morto°, very clever), ma non li sentivo miei, non riuscito a sentirmi coinvolto. Stanco, annoitato, stavo quasi per spegnerlo.
Poi però qualcosa è cambiato. Certamente non è un film che parte trascinandoti, molte scene sono senza suono di alcun genere, quasi amatoriali, eppure gli ultimi minuti cambiano completamente. O forse no. Forse era volutamente noioso in alcune parte, più reale. La vita non è sempre divertente, e forse è grazie a quei momenti che riusciamo a gustare di più la gioia e la passione che esplode, come nel climax finale al concerto.
Alla fine mi ha lasciato una bellissima sensazione di piacere, un piacere guadagnato e non finto. Me ne sono andato soddisfatto canticchiando.
Linda Linda. Linda Linda Lindaaaaa! ^^
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